logobiancopng

IL FATTORE UMANO

Powered by Sinecotec Srl -© 2019 Il Fattore Umano. All Rights Reserved - Privacy Policy - FAQ

Nel futuro e ritorno: ci possiamo provare?

2021-01-20 12:58

Luigina Sgarro

Sviluppo, futuro, future studies , pianificazione, pianificazione strategica,

Nel futuro e ritorno: ci possiamo provare?

Sono un'appassionata di fantascienza, da sempre, da quando vedevo sul comodino di mio padre le copertine degli Urania, da quando ho visto l'Invasione

backtothefuture-1611146922.jpg

Sono un'appassionata di fantascienza, da sempre, da quando vedevo sul comodino di mio padre le copertine degli Urania, da quando ho visto l'Invasione degli Ultracorpi (per i malevoli tra voi, non l'ho visto al cinema in prima visione).

 

Nella fantascienza ci sono una serie di sottogeneri, tra i quali, ad esempio, il genere distopico. Un altro sottogenere, a mio avviso, è rappresentato dai viaggi nel tempo. [1]

Al cinema, ci sono decine di film per appassionati, del tema come ad esempio Hot Tub Time Machine del 2010 o Safety Not Guaranteed del 2012 o uno dei miei preferiti, Frequently Asked Questions About Time Travel del 2009 nel quale il varco temporale verso altre epoche si crea nel bagno delle donne di un pub britannico (se trovate un uomo con aria disorientata nel bagno delle donne di un pub, sappiate che potrebbe essere un nerd che è in giro tra le epoche da una dozzina di anni, siate comprensive e gentili).

 

Ci sono poi i film mainstream, come le celebri saghe di Terminator e Back to the Future (Ritorno al Futuro).

Anche se molti dicono "ma no", "ma che dici", "ma non è così", alzi la mano chi di noi non ha invidiato Marty McFLy che è potuto tornare indietro a raddrizzare i torti e tornare in un rinnovato futuro più felice?

 

In ogni caso la mia passione per i viaggi nel tempo credo nasca dalla mia forte curiosità di sapere che sarà, che cosa è stato o che cosa potrebbe essere.

 

Arthur C. Clarke affermava che la tecnologia molto avanzata è indistinguibile dalla magia, e probabilmente è vero, per questo amo anche il fantasy, in particolare Sword and Sorcery (spada e magia) ma è un'altra storia.

 

Fatto sta che la macchina del tempo non esiste e la magia (forse) neppure e sebbene le filosofie orientali e credo anche la fisica quantistica dicano qualcosa di simile a "Il tempo è un'illusione", come abbiamo compreso drammaticamente nel 2020, prepararsi alle eventualità future potrebbe non essere più un lusso per l'umanità ma una necessità cui far fronte con i migliori strumenti a nostra disposizione.

 

Dennis Gabor, vincitore del premio Nobel per la fisica nel 1971 per aver inventato l'ologramma pare abbia affermato "Il futuro non può essere predetto, ma può essere inventato".

 

Come possiamo inventare il futuro?

 

Attraverso la scienza, certo, ma anche attraverso la narrativa, l'arte, il gioco, la nostra creatività, le nostre emozioni.

Il domani non sarà diverso solo dal presente e dal passato ma anche dal futuro che avevamo immaginato. Che questo significhi migliore o peggiore, in parte, dipenderà anche da noi.


E noi abbiamo deciso di provarci con il  Corso di Future Studies che partirà il 24 Febbraio.

 

Per altre informazioni clicca qui. 

 

 

 

 

[1] Sul tema c'è molta letteratura, il primo celebre romanzo è La Macchina del Tempo di H.G.Wells, ma la prima opera di cui si trovi traccia è Memorie del Ventesimo Secolo di Samuel Madden del 1733, ci sono poi anche opere di nicchia, come La Casa sull'Estuario di Daphne du Maurier.

 


Create Website with flazio.com | Free and Easy Website Builder