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Più lavori, meno lavori. Ecco perché!

2021-02-01 15:38

Giada per Il Fattore Umano

Psicologia, Sviluppo, Articoli, fermarsi, produttività, riposo,

Più lavori, meno lavori. Ecco perché!

Il fatto che in molti dialetti italiani il lavoro si chiami ‘fatica’ non significa necessariamente che dobbiamo lavorare fino a tardi, mangiare a malapena duran

Il fatto che in molti dialetti italiani il lavoro si chiami ‘fatica’ non significa necessariamente che dobbiamo lavorare fino a tardi, mangiare a malapena durante il giorno e non riuscire a ritagliarci del tempo per altro, anzi.

 

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A differenza di quanto possiamo pensare, tutto questo, nel lungo periodo, finisce per coincidere con un calo della produttività. Tendiamo a confondere il concetto di produttività con quello di produzione. È ovvio che lavorare più a lungo porta a produrre più risultati, ma siamo sicuri che il nostro lavoro sia ben fatto e senza nessun errore inutile e per di più evitabile ?

 

Uno studio del ricercatore Alex Soojung-Kim Pang ha dimostrato come un giusto equilibrio tra lavoro e riposo sia necessario per aumentare la propria produttività e la propria efficienza: “Non si può avere il massimo senza avere il minimo. Migliore è il riposo, migliore sarà il lavoro” afferma. Tenere la mente sempre occupata e concentrata finisce per portare a un rallentamento della propria attività. Pensiamo a qualcuno che in bicicletta decida di affrontare una salita. Inizia a percorrere la strada carico di energie, ma già a metà del percorso rallenta la pedalata , per arrivare su in cima in ritardo, stanco, demotivato e senza energie. Se si fosse fermato per riprendere le forze sarebbe arrivato comunque in cima, ma probabilmente prima, con meno fatica e più soddisfazione.

Napoleone Bonaparte diceva: “Ho fretta, per questo vado piano.

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Così possiamo immaginare il nostro lavoro. Per arrivare in cima ancora carichi, stimolati e concentrati, abbiamo bisogno di fare una pausa. Un po’ di riposo dal lavoro infatti, migliora il nostro umore, ci aiuta a concentrarci di più e ad essere più creativi nonché a contrastare lo stress e il cosiddetto ‘burnout’.

 

Quello che succede al nostro cervello quando ci riposiamo dal lavoro è quello che accade più o meno quando dormiamo. Nel momento in cui decidiamo di fare una pausa, l’attività cellulare si concentra maggiormente su se stessa e sulla sua rigenerazione e riparazione.

Quando riposiamo, le attività metaboliche si riducono e c’è una maggiore disponibilità di proteine e enzimi che vanno a formare la mielina*, una sorta di guaina protettiva isolante che consente la corretta veicolazione degli impulsi nervosi.

 

Ecco perché una giusta quantità di riposo ci permette di essere più lucidi e reattivi e può essere quindi la chiave per uno stile di vita più produttivo.

 

Ma come fare?

 

Quello che possiamo fare è darci delle regole, e impegnarci a seguirle.

 

  • Prendersi una pausa pranzo di un’ora in cui ci si allontana dalla postazione di lavoro e ci si dedica ad altro
  • Decidere di concludere il proprio lavoro ogni sera alle 18.00
  • Prendersi una mezza giornata libera a settimana per coltivare degli hobby, frequentare gli amici, etc..
  • Non leggere le e-mail o i messaggi di lavoro dopo l’orario deciso
  • Fare sport e dedicare del tempo alla cura del proprio corpo

 

Questi sono solo alcuni dei nostri suggerimenti, ma ognuno di noi può trovare le abitudini che lo aiutino meglio a trovare un giusto equilibrio e a ‘staccare la spina’.

 

Riposare non significa non fare, significa ricaricare le batterie e prendere slancio per fare di più e meglio.

 

 

 

* studio condotto da Michele Bellesi, Giulio Tononi e Chiara Cirelli, dell’Università del Wisconsin, e pubblicato su The Journal of Neuroscience.


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