Il fatto che in molti dialetti italiani il lavoro si chiami ‘fatica’ non significa necessariamente che dobbiamo lavorare fino a tardi, mangiare a malapena durante il giorno e non riuscire a ritagliarci del tempo per altro, anzi.
A differenza di quanto possiamo pensare, tutto questo, nel lungo periodo, finisce per coincidere con un calo della produttività. Tendiamo a confondere il concetto di produttività con quello di produzione. È ovvio che lavorare più a lungo porta a produrre più risultati, ma siamo sicuri che il nostro lavoro sia ben fatto e senza nessun errore inutile e per di più evitabile ?
Uno studio del ricercatore Alex Soojung-Kim Pang ha dimostrato come un giusto equilibrio tra lavoro e riposo sia necessario per aumentare la propria produttività e la propria efficienza: “Non si può avere il massimo senza avere il minimo. Migliore è il riposo, migliore sarà il lavoro” afferma. Tenere la mente sempre occupata e concentrata finisce per portare a un rallentamento della propria attività. Pensiamo a qualcuno che in bicicletta decida di affrontare una salita. Inizia a percorrere la strada carico di energie, ma già a metà del percorso rallenta la pedalata , per arrivare su in cima in ritardo, stanco, demotivato e senza energie. Se si fosse fermato per riprendere le forze sarebbe arrivato comunque in cima, ma probabilmente prima, con meno fatica e più soddisfazione.
Napoleone Bonaparte diceva: “Ho fretta, per questo vado piano.
Così possiamo immaginare il nostro lavoro. Per arrivare in cima ancora carichi, stimolati e concentrati, abbiamo bisogno di fare una pausa. Un po’ di riposo dal lavoro infatti, migliora il nostro umore, ci aiuta a concentrarci di più e ad essere più creativi nonché a contrastare lo stress e il cosiddetto ‘burnout’.
Quello che succede al nostro cervello quando ci riposiamo dal lavoro è quello che accade più o meno quando dormiamo. Nel momento in cui decidiamo di fare una pausa, l’attività cellulare si concentra maggiormente su se stessa e sulla sua rigenerazione e riparazione.
Quando riposiamo, le attività metaboliche si riducono e c’è una maggiore disponibilità di proteine e enzimi che vanno a formare la mielina*, una sorta di guaina protettiva isolante che consente la corretta veicolazione degli impulsi nervosi.
Ecco perché una giusta quantità di riposo ci permette di essere più lucidi e reattivi e può essere quindi la chiave per uno stile di vita più produttivo.
Ma come fare?
Quello che possiamo fare è darci delle regole, e impegnarci a seguirle.
- Prendersi una pausa pranzo di un’ora in cui ci si allontana dalla postazione di lavoro e ci si dedica ad altro
- Decidere di concludere il proprio lavoro ogni sera alle 18.00
- Prendersi una mezza giornata libera a settimana per coltivare degli hobby, frequentare gli amici, etc..
- Non leggere le e-mail o i messaggi di lavoro dopo l’orario deciso
- Fare sport e dedicare del tempo alla cura del proprio corpo
Questi sono solo alcuni dei nostri suggerimenti, ma ognuno di noi può trovare le abitudini che lo aiutino meglio a trovare un giusto equilibrio e a ‘staccare la spina’.
Riposare non significa non fare, significa ricaricare le batterie e prendere slancio per fare di più e meglio.
* studio condotto da Michele Bellesi, Giulio Tononi e Chiara Cirelli, dell’Università del Wisconsin, e pubblicato su The Journal of Neuroscience.
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