Il rientro dalle ferie è difficile ma lo è ancora di più perché in molti casi le persone non sono in condizioni di benessere. Ma perché il benessere è importante e perché tutti dovremmo (pre)occuparcene?
Perché le aziende in generale e i responsabili risorse umane, in particolare, dovrebbero occuparsi del benessere del luogo di lavoro?
Tra le altre cose, perché è etico, perché preferiamo avere a che fare con persone serene e felici piuttosto che con persone stressate e frustrate, perché il malessere ha effetti negativi. Ma non è l’unico motivo.
Ci sono ragioni sostanziali, legate alla produttività, che Wanda Krause illustra in un articolo, basato su alcuni studi interessanti.
Ad esempio: che hanno in comune il Lussemburgo, la Norvegia, la Svizzera, i Paesi Bassi, la Germania, la Danimarca e la Svezia? Sono i sette paesi che hanno il minor numero di ore lavorate e sono tra quelli con il più alto livello del PIL. Partiamo dunque dalla constatazione che i paesi che hanno il più alto livello di produttività sono quelli con gli orari lavorativi più brevi.Eppure, sottolinea l’articolo, viviamo ancora in una cultura in cui ci si vanta di lavorare molto e dormire poco senza considerare che è ampiamente dimostrato che un’attività eccessiva è correlata a prestazioni inferiori.
In particolare, ci sono una serie di fattori la cui cura è fondamentale per una migliore produttività.
Sonno ed efficacia mentale
In uno studio condotto su SLEEP, Cheri Mah, un ricercatore della Stanford Sleep Disorders Clinic and Research Laboratory, ha dimostrato che i giocatori di pallacanestro a livello di élite college hanno migliorato le prestazioni in partita aumentando la quantità di tempo di sonno totale. I giocatori che hanno dormito di più hanno visto aumentare i loro tiri liberi del 9% e il tiro da tre punti del 9,2%.
La Krause cita il CEO di Amazon, Jeff Bezos: "Prendere un numero limitato di decisioni chiave è più importante che prendere un gran numero di decisioni. Se si riducono le ore di sonno, si possono ottenere un paio di ore ’produttive’ extra ma quella produttività potrebbe essere un’illusione. Quando parliamo di decisioni e interazioni, la qualità è solitamente più importante della quantità."
Anche il Chief Human Resource Officer di LinkedIn, Pat Wadors in un’intervista del 2015 avrebbe dichiarato: "Fidatevi di me, non è un distintivo d’onore vantarsi di poter andare avanti per 4 ore o 5 ogni notte ... Tu dici che con meno ore sprecate dormendo sei più produttivo. No. Non ci credo. Quando ci si vanta di questo, si sta dicendo che è giusto per noi nuocere alla nostra salute e non dare il meglio al lavoro o a casa. È qualcosa di cui essere fieri? " (In Huffington: 2016).
Il buon funzionamento cognitivo, compreso il processo decisionale in condizioni di incertezza, è direttamente correlato al sonno (Killgore, Balkin, Wesensten: 2006). Una buona funzione cognitiva è fondamentale per una buona leadership e performance.Arianna Huffington (2017) sostiene, "Se le prestazioni nel tuo lavoro o nella tua vita implicano concentrazione, attenzione, capacità decisionale, di apprendimento, produttività, creatività, il sonno può essere efficace quanto un tonico per la mente."
Senso di rilevanza
Nel Training Journal, Derek Mowbray aggiunge: "Gli ingredienti per sentirsi bene girano attorno ad avere uno scopo nella vita, sentire il successo personale e la felicità in rapporto a una serie di elementi chiave: relazioni, risorse, ambiente, crescita personale, controllo personale e altri elementi che gli individui ritengono importanti per loro" e aggiunge, "se [le persone] non possono focalizzarsi e concentrarsi sul completamento di un compito, non stanno funzionando in modo efficace".D’altro canto questo è stato più volte rilevato ed è uno dei nuclei della teoria di Daniel Pink (Drive, 2010).
Esercizio fisico
Oltre alla sua ricerca approfondita, Caroline Mbaabu cita numerosi studi condotti nei luoghi di lavoro per monitorare le prestazioni degli individui impegnati in attività di benessere sul luogo di lavoro e ha rilevato che "la maggior parte dei dipendenti che hanno partecipato a programmi di fitness hanno prestazioni superiori alla media, tassi di assenteismo inferiori, maggiore impegno al lavoro e minore turnover".Alcune delle sue ricerche hanno mostrato sostanziali aumenti delle prestazioni. Secondo Mowbay le persone che si sentono bene fisicamente di solito si sentono maggiormente in grado di controllare se stesse ed è questo che determina l’incremento del livello delle prestazioni.
Creatività
C’è una dimensione critica per la produttività: la creatività. La creatività non si ottiene lavorando molte ore per terminare i compiti e capire le cose, ma richiede invece tempi intermedi che consentano al cervello di vagare e alla persona di riflettere. Una strategia chiave che supporta il benessere e le prestazioni è quella di lavorare a scatti di concentrazione intensa e di godersi i tempi morti. Hardy aggiunge: "Quando lavorate, siate al lavoro. Quando non lavorate, smettete di lavorare. Distogliendo la vostra mente dal lavoro e recuperando, otterrete incredibili innovazioni sul lavoro."
Burnout
Nella Harvard Business Review, Ron Friedman afferma che dobbiamo ripensare al motivo per cui stiamo staccando alla fine della giornata. Non è solo per il nostro beneficio personale ed egoistico, ma è qualcosa che può aiutarci a essere più efficaci sul lavoro. Sottolinea che le persone che non staccano, le persone che controllano costantemente le loro e-mail la sera e nei fine settimana, sono quelle che tendono ad essere meno motivate un anno dopo, perché sono esaurite. Hardy sottolinea inoltre: "quello che fai al di fuori del lavoro è altrettanto significativo per la produttività, quanto quello che fai mentre lavori." Se i leader possono favorire il supporto nell’organizzazione, possono anche lavorare per costruire la giusta mentalità e cultura per sostenere il benessere dell’individuo al di fuori del lavoro.
Supporto sociale
Come possiamo garantire un approccio globale al benessere e raggiungere l’obiettivo di rendimento sul posto di lavoro? Una formula, dice la Krause, è la creazione di una comprensione condivisa dei benefici del benessere non solo per la propria vita ma per il miglioramento di coloro che condividono la vita con un team e per il bene dell’intera organizzazione. Quindi, un’altra chiave include il sostegno che un’organizzazione può creare per tutti per praticare il benessere e che deve necessariamente essere messa al di là delle politiche organizzative incoraggiando il sostegno reciproco e le reti tra i dipendenti.
Cultura organizzativa
Tutte le culture sono basate su sistemi di valori e per creare un cambiamento sono fondamentali un obiettivo comune, il supporto organizzativo e sociale e la disciplina, fino a quando il benessere non sarà diventato un valore in sé. Per questo cambiare la cultura è fondamentale e la cultura si cambia attraverso i comportamenti positivi e il loro attivo rinforzo. Quale può essere, in tutto questo, il ruolo dell’HR? Sensibilizzare, creare obiettivi, definire strategie e monitorare piani e indicatori di produttività e qualità, incoraggiare la cultura del risultato e scoraggiare quella del tempo come misura di dedizione e motivazione.Il benessere delle persone può essere la leva competitiva fondamentale per rispondere alle sfide del presente e, favorendo l’innovazione e la creatività, prepararci a un futuro sempre più difficile da prevedere.