Qualcosa su Carlo
Al tempo in cui uno spot pubblicitario promuove uno shampoo come ‘il coach per i tuoi capelli’, si esita un po’ a definirsi coach, soprattutto quando di capelli non se ne hanno e c'è il rischio di sentirsi dire: “Ehi, tu che sei coach, perché non cócci i tuoi capelli?”.
Nonostante tutto, ho deciso di correre questo rischio e scrivere che sono soprattutto (ma non esclusivamente) un coach, un coche, un cocchio, insomma un mezzo che ti scarrozza da dove sei a dove vuoi andare e che talvolta può aiutarti a far chiarezza su entrambe le cose.
Sono anche un formatore e un consulente, ma piuttosto ‘tirchio’ perché tendo a tirar fuori le soluzioni dai clienti piuttosto che a dargli le mie.
Non vorrei dare una cattiva impressione: a me piacciono davvero i clienti, soprattutto quando se ne vanno via dal mio studio soddisfatti e possono finalmente fare a meno di me.
Il metodo che continuo a mettere a punto è informato da psicologia, neuroscienze, etologia, antropologia, pensiero strate-gico, filosofia e zen, ma non troverebbe espressione se non avessi anche un profondo interesse per la letteratura, la musica, le arti in genere e le torte di mele.
Se fossi un film, sarei una comica di Buster Keaton: in quel crinale tra serio e faceto, consapevole e inconsapevole dove si cade e ci si rialza fino a quando ‘gli errori commessi saranno considerati il proprio stile*’.
* cit. da un film interpretato da Fred Astaire.