L’animale giusto al posto giusto
Ricordo che rimasi molto colpita quando, da bambina, vidi per la prima volta la partita di pallone nel film di Disney "Pomi d’ottone e manici di scopa".Quello che mi entusiasmò fu come ciascun animale si gettasse nella mischia e facesse del suo meglio, seppure a modo suo, e mi fece ben sperare, forse avrei trovato anche la strada per fare quello che, in quel momento, mi sembrava difficile, quasi impossibile.
La ricerca delle potenzialità durante l’assessment
Agli specialisti di sviluppo, in fase di assessment, potrebbe capitare di cadere nel tranello di cercare "un modello" invece di esplorare le potenzialità che derivano dalle infinite sfumature delle capacità umane. Uno dei requisiti fondamentali dell’intervento di formazione/selezione è definire il più precisamente possibile, in accordo con il committente, quali sono le caratteristiche del ruolo per il quale si sta facendo la ricerca. In questo modo sarà possibile progettare l’intervento più adatto e scegliere gli strumenti che saranno più utili a mettere in evidenza i comportamenti funzionali e disfunzionali rispetto allo specifico tipo di posizione/ruolo.Gli "animali giusti" sono quelli che, spontaneamente e in modo naturale, mostreranno i comportamenti che hanno più probabilità di successo, flessibilità di fronte ai cambiamenti e all’imprevisto, rapidità di analisi e di presa di decisione, rispetto allo specifico contesto. Una volta identificati, vengono sottoposti a verifica, si creeranno test specifici e circostanze che favoriscano l’ulteriore espressione delle loro capacità per poterne valutare meglio il potenziale, ed evitare che le buone attitudini di cui hanno dato prova siano soffocate o risentano di qualche "ristagno organizzativo".
Animali da corsa antidoping
Non sempre è possibile per un’organizzazione scegliere gli "animali" più adatti al ruolo e lasciare da parte gli altri. Al di là della fattibilità, alle volte quello che serve non è una mandria di cavalli da corsa o un’infornata di vispi scoiattoli, ma una nuova prospettiva che consenta a ogni specifico profilo di esprimersi al meglio nel contesto organizzativo. Cadere nel cliché del "tipo che fa per noi" è un facile tranello. Se un’organizzazione comincia, più o meno consapevolmente, a trattenere solo un certo tipo d’individui e a rigettare gli altri, si crea un’organizzazione piatta e priva di dialettica, rigida e incapace di reagire ai cambiamenti .
In ogni sessione di assessment formativo si evidenzieranno persone meno ricche di naturale flessibilità e attitudine: ma come comportarsi di fronte a loro? Può essere utile inserire queste persone in attività nelle quali siano costrette a mettere in gioco parti di sé che normalmente non lo sono nelle attività che svolgono normalmente, per verificare quali capacità hanno di astrarsi dal loro ruolo solito e adattarsi ad un contesto differente. Inoltre, allo scopo di essere veramente efficace, l’intervento di formazione/selezione deve creare le condizioni perché le caratteristiche da osservare vengano riprodotte quanto più possibile in vivo, evitando gli effetti distorsivi tipici di una situazione il cui scopo dichiarato e pressoché esclusivo sia l’assessment delle risorse.
Per questo un buon intervento di selezione/formazione si articolerà in cinque fasi: